La sinovite colpisce la membrana sinoviale delle articolazioni. Ecco come riconoscerla e curarla con farmaci, fisioterapia o, nei casi gravi, chirurgia.

Fisioterapia

Sinovite: cause, sintomi e trattamenti

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Tra le varie patologie che possono colpire le articolazioni rientra la sinovite, una condizione infiammatoria a carico della sinovia (la membrana sinoviale) che, appunto, riveste l’interno delle articolazioni.

Una volta insorta, la sinovite può colpire anche altre strutture vicine alla sinovia, appartenenti sia ai tendini (tenosinovite, sia all’articolazione stessa (artrosinovite). Le cause sono diverse e comprendono traumi e infezioni, ma anche patologie pregresse come lupus, gotta e artrite.

Inoltre, la sinovite può essere acuta (cioè determinata da traumi o infezioni) o cronica (causata cioè da patologie come tumori o artrite reumatoide). In ogni caso, oltre alle terapie farmacologiche indicate dal medico, è possibile intervenire anche con trattamenti fisioterapici per stimolare il movimento e alleviare il dolore. A tal proposito, i fisioterapisti di Fisioterapia D’Arpa di Palermo possono intervenire attivamente per supportare il paziente affetto da sinovite e aiutarlo a guarire il più velocemente possibile.

Quali sono le cause della sinovite?

Come accennato, le cause della sinovite possono essere svariate e dipendere da un gran numero di fattori. Tra le principali rientrano:

  • traumi violenti, ripetuti nel tempo o di lieve entità;
  • malattie reumatiche, come la gotta;
  • infezioni locali;
  • malattie infettive, come la febbre reumatica;
  • affezioni dismetaboliche;
  • lupus;
  • artrosi;
  • artrite reumatoide;
  • sinoviomi, cioè tumori della membrana sinoviale.

Nella sua forma acuta, la sinovite è provocata da traumi o altre patologie, come meningite cerebrospinale, setticopiemia, scarlattina o tifo addominale. In questo caso, può essere di tipo essudativo, cioè che il liquido infiammatorio penetra attraverso la membrana e si accumula nella cavità articolare fondendosi con il liquido sinoviale.

Nella sua forma cronica, invece, la sinovite può avere origine batterica (e derivare, per esempio, da sifilide e tubercolosi) e può determinare la sofferenza delle cartilagini articolari, artrosi e degenerazione dell’articolazione.

Quali sono i sintomi della sinovite?

Quando insorge, la sinovite si manifesta con un quadro sintomatologico abbastanza chiaro, che comprende:

  • dolore;
  • tumefazione;
  • limitazione dei movimenti articolari.

In alcuni casi, l’infiammazione coinvolge altre strutture adiacenti la membrana sinoviale, in particolare il ginocchio, e può avvenire versamento articolare.

In caso di sinovite infettiva, possono presentarsi anche sintomi ben visibili, come pelle tesa, calda e arrossata e formazione di pus nel tessuto infiammato.

Se la patologia diventa cronica, allora la membrana sinoviale può ispessirsi al punto da formare una serie di noduli che sporgono dalla cavità articolare.

Come si diagnostica la sinovite?

Per eseguire la diagnosi di sinovite si parte sempre dall’anamnesi dettagliata del paziente, per raccogliere il maggior numero di informazioni sul suo stato di salute, la sua storia clinica e il suo stile di vita. Segue un esame obiettivo, che permette allo specialista di individuare i sintomi tipici dell’infiammazione, come calore, arrossamento e gonfiore.

Per ottenere un quadro più chiaro e completo della situazione, è possibile ricorrere alla diagnostica per immagini: radiografia, risonanza magnetica e TAC si rivelano estremamente utili per eseguire una diagnosi certa ed esaustiva. Inoltre, l’analisi del liquido sinoviale aspirato consente di compiere una diagnosi differenziale, escludendo o confermando la presenza di altre malattie come l’artrosi, l’artrite reumatica o reumatoide e la gotta.

Ottenuta la diagnosi è possibile procedere con il trattamento medico più indicato.

Come si cura la sinovite?

Il trattamento di prima scelta per la sinovite è di tipo conservativo, a base di riposo, impacchi di ghiaccio e utilizzo di una fascia elastica per limitare i movimenti che causano dolore. Al contempo, è possibile assumere farmaci antinfiammatori per ridurre il dolore e l’infiammazione e antibiotici in presenza di un’infezione.

Nel merito della terapia farmacologica, è possibile intervenire anche a livello locale, in modo da potenziare l’efficacia di determinati principi attivi ed evitare i tipici effetti collaterali della somministrazione orale. I farmaci più utilizzati per via intrarticolare sono:

  • i corticosteroidi, indicati soprattutto se a essere colpito è il ginocchio;
  • l’acido ialuronico, utile nel caso in cui le altre terapie si rivelano inefficaci, il dolore è persistente e/o si verificano diluizione secondaria del versamento o degradazione nel liquido sinoviale;
  • l’orgoteina, appartenente a un gruppo di proteine idrosolubili.

Il trattamento conservativo della sinovite, poi, comprende anche la fisioterapia; i nostri fisioterapisti, per rendere ancora più efficaci le terapie manuali, ricorrono alla terapia fisica con l’impiego di elettromedicali specifici in grado di favorire il rilassamento dei muscoli e la riduzione di dolore e infiammazione.

Dato che la sinovite può assumere forme diverse, i nostri fisioterapisti scelgono con cura le terapie fisiche da utilizzare tenendo conto delle necessità del paziente e della sua condizione di salute. Per fare un esempio, se l’articolazione interessata è particolarmente calda e infiammata necessita di essere trattata con campi magnetici o microcorrenti, e non con terapie fisiche basate sull’apporto di calore.

Superata la fase acuta, è possibile iniziare trattamenti quali la laserterapia, la tecarterapia o gli ultrasuoni, che favoriscono il processo riparativo, il rilassamento e l’elasticità dei tessuti in tutte le varie fasi della riabilitazione motoria e funzionale.

Al contempo, non bisogna mai sottovalutare l’importanza dell’allenamento terapeutico, che comprende esercizi di stretching passivo per ripristinare il movimento ed esercizi di stretching passivo per rafforzare i muscoli.

In ogni caso, i fisioterapisti di Fisioterapia D’Arpa di Palermo tengono sempre in considerazione il quadro clinico, l’età e la forma fisica generale del paziente per studiare un piano di trattamento personalizzato e, soprattutto, efficace. E lo stesso viene fatto se il paziente deve essere sottoposto a intervento chirurgico e, successivamente, necessita di un percorso riabilitativo.

In presenza di sinovite cronica, infatti, il trattamento conservativo potrebbe non essere efficace, il che significa che bisogna necessariamente prendere in considerazione l’intervento chirurgico. Più nel dettaglio, la chirurgia è consigliata nei seguenti casi:

  • lesioni infiammatorie dell’articolazione;
  • versamento di sangue nell’articolazione;
  • trattamenti locali inefficaci.

La tecnica prevalentemente impiegata è la sinoviectomia, che prevede l’asportazione parziale o totale della membrana sinoviale colpita dalla patologia. Si tratta di un trattamento chirurgico mininvasivo, che permette alla sinovia di rigenerarsi naturalmente nell’arco di poche settimane.

Subito dopo l’intervento, il paziente deve utilizzare le stampelle per muoversi, in modo da scaricare il peso dell’arto operato, e applicare frequentemente del ghiaccio. La fisioterapia gioca un ruolo fondamentale, perché aiuta a recuperare il movimento completo e a rafforzare la muscolatura.

La mobilità articolare, in genere, si recupera in 2-3 mesi, durante i quali è bene fissare visite di controllo periodiche e, se necessario, eseguire infiltrazioni di acido ialuronico per accelerare il processo di guarigione.

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