Osteoporosi: Sintomi, Cause e Trattamenti per Migliorare la Qualità della Vita

Fisioterapia

Osteoporosi tra cause, sintomi e fisioterapia

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Tra le varie patologie che possono colpire lo scheletro rientra l’osteoporosi, una malattia sistemica che rende le ossa più fragili e, di conseguenza, maggiormente esposte al rischio di frattura.

L’osteoporosi ha origine da un deterioramento della microarchitettura del tessuto osseo e dalla conseguente riduzione della mineralità ossea, ha carattere ereditario e, purtroppo, è irreversibile; si tratta, infatti, di una condizione degenerativa che non può essere arrestata.

Tuttavia, attraverso un’alimentazione mirata, l’assunzione di determinati integratori alimentari e un percorso fisioterapico, così come proposto dai fisioterapisti del Poliambulatorio D’Arpa di Palermo, è possibile convivere con l’osteoporosi e condurre una vita il più normale possibile.

Quali sono le cause e i fattori di rischio dell’osteoporosi?

Alla comparsa dell’osteoporosi concorrono diversi fattori, primo tra tutti l’invecchiamento. Con l’avanzare dell’età, infatti, aumenta l’attività di riassorbimento osseo a scapito di quella di deposizione ossea, il che comporta una riduzione della massa minerale ossea.

Oltre questo, esistono ulteriori fattori di rischio dell’osteoporosi:

  • familiarità, che favorisce sia l’osteoporosi che l’osteopenia;
  • riduzione del livello di estrogeni nelle donne e del livello di testosterone negli uomini, che avviene durante – rispettivamente – la menopausa e l’andropausa;
  • immobilità o, comunque, scarsa attività fisica;
  • esposizione a radiazioni ionizzanti, quando ci si sottopone per esempio a radioterapia;
  • assunzione di determinati farmaci, in particolare chemioterapici, corticosteroidi e antiepilettici;
  • carenza di calcio, nella dieta e in generale;
  • patologie che compromettono il metabolismo della vitamina D, del calcio e del fosforo, come la celiachia;
  • origini caucasiche o asiatiche;
  • ipertiroidismo, condizione caratterizzata da una produzione eccessiva di ormoni tiroidei;
  • abuso di alcol e fumo di sigaretta;
  • estrema magrezza o anoressia nervosa, entrambe predisponenti per l’osteoporosi perché gli estrogeni vengono prodotti prevalentemente dal tessuto adiposo (in questo caso assente o carente).

Quali sono i sintomi dell’osteoporosi?

In linea di massima, l’osteoporosi è una condizione silenziosa e asintomatica, tanto che chi ne soffre se ne rende conto a seguito di una frattura.

Salvo eccezioni, le fratture dovute a osteoporosi sono particolarmente dolorose e in determinate parti del corpo, come l’anca, fanno fatica a guarire spontaneamente, al punto da richiedere l’intervento chirurgico.

Chi soffre di osteoporosi può incorrere in fratture anche a seguito di traumi o cadute non particolamente gravi; ciò avviene proprio perché si ha una riduzione della massa minerale ossea e, di conseguenza, lo scheletro è più fragile. Le ossa più colpite da fratture da osteoporosi sono quelle del polso, dell’anca e le vertebre.

Come si diagnostica l’osteoporosi?

Per eseguire una corretta diagnosi di osteoporosi è necessario ricorrere alla densitometria ossea (DEXA). Si tratta di una tecnica diagnostica che consente di valutare la densità minerale ossea del paziente a livello di colonna vertebrale, polso, anca, dita e/o tibia; se i risultati sono inferiori ai valori normali allora è possibile confermare la presenza di osteoporosi e osteopenia.

Al contempo, il medico potrebbe prescrivere ulteriori esami diagnostici utili per ottenere un quadro più chiaro della situazione, come tomografia computerizzata quantitativa, ultrasonografia ossea quantitativa e tomografia computerizzata quantitativa.

Come si cura l’osteoporosi?

Ancora oggi, purtroppo, non esiste una cura risolutiva per l’osteoporosi, che consiste pur sempre in una patologia degenerativa. Tuttavia, è consigliato condurre uno stile di vita sano, seguire una dieta personalizzata, compiere esercizio fisico, assumere determinati integratori alimentari e rivolgersi a un fisioterapista per condurre una vita serena e in buona salute.

L’obiettivo principale della terapia per l’osteoporosi è di limitare il processo di riassorbimento osseo, dal quale dipendono una maggiore fragilità delle ossa e la conseguente predisposizione alle fratture.

Il trattamento varia da paziente a paziente, ma a prescindere viene incrementato l’apporto di calcio e vitamina D tramite sia gli alimenti (come foglie di rapa, spinaci, radicchio verde, legumi disidratati, crusca di frumento, acciughe, grano saraceno, calamari, uova, salmone, sardine, olio di pesce e pesce spada), sia specifici integratori alimentari.

Nel frattempo è molto importante compiere esercizio fisico, prevalentemente sotto la supervisione di fisioterapisti esperti come gli specialisti di Fisioterapia D’Arpa di Palermo, in particolare:

  • esercizi fisici di carico, cioè attività fisiche che prevedono di caricare il peso corporeo sulle ossa. Si rivelano utili perché stimolano la deposizione ossea, oltre che la sua densità, soprattutto la camminata, la marcia, il ballo, l’aerobica e la corsa leggera;
  • esercizi fisici di resistenza, cioè esercizi con pesi leggeri o elastici che rinforzano la muscolatura e la rendono meno rigida, in modo da prevenire le cadute;
  • esercizi fisici posturali di balance, cioè di equilibrio, che migliorano l’allineamento del corpo.

Esistono, poi, alcuni farmaci utili per il trattamento dell’osteoporosi o, comunque, per alleviare la sintomatologia e prevenire le fratture:

  • modulatori selettivi del recettore degli estrogeni (SERM), farmaci che stimolano i recettori degli estrogeni e inducono effetti simili a questi ultimi, in primis il raloxifene;
  • bifosfonati, farmaci che aumentano la densità minerale ossea e limitano il processo di decalcificazione delle ossa, in particolare alendronato, risedronato, ibandronato e acido zoledronico;
  • denosumab, che appartiene agli anticorpi monoclonali e può sostituire i bifosfonati se il paziente non può assumerli;
  • teriparatide, simile all’ormone paratiroideo, che stimola la deposizione ossea;
  • romosozumab, che riduce il riassorbimento osseo e aumenta la formazione ossea, indicato alle donne in post-menopausa.

I farmaci elencati devono essere prescritti da un medico e non devono mai essere assunti in modo fai da te, onde evitare spiacevoli effetti collaterali.

In ogni caso, il modo migliore per tenere sotto controllo l’osteoporosi è associare la fisioterapia a un corretto stile di vita, che prevede di:

  • non abusare con le bevande alcoliche;
  • non fumare;
  • non praticare attività fisiche o domestiche possano aumentare il rischio di fratture;
  • mantenere il peso corporeo seguendo un’alimentazione sana ed equilibrata e perdendo i chili in eccesso, se serve;
  • sgomberare l’ambiente domestico da possibili ostacoli che possano aumentare il rischio di inciampi, scivolamenti e infortuni.

Si può guarire dall’osteoporosi?

Purtroppo no, a oggi non esiste una cura risolutiva per l’osteoporosi, che tende a peggiorare con l’invecchiamento. Nonostante ciò, i pazienti che ne soffrono possono comunque mantenere un’ottima qualità della vita mantenendo il giusto peso corporeo, seguendo un’alimentazione sana e bilanciata, assumendo integratori alimentari (se serve) e praticando attività fisica, preferibilmente con l’ausilio di un fisioterapista.

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