La lussazione della spalla è un trauma doloroso. Approfondisci sintomi, diagnosi e cure efficaci, incluse tecniche di riduzione e riabilitazione specialistica.

Fisioterapia

Lussazione della spalla: come intervenire con la fisioterapia

Tempo di lettura stimato 5 min.

Tra le più comuni e fastidiose, la lussazione della spalla è un infortunio articolare a carico dell’articolazione gleno-omerale che consiste nella perdita del rapporto anatomico tra la testa dell’omero e la cavità glenoidea. Proprio per questo, la lussazione della spalla è perfettamente visibile: l’omero fuoriesce dalla cavità glenoidea, deformando del tutto l’articolazione, e per tornare nella posizione originale richiede una specifica manovra medica.

Subire una lussazione della spalla non è mai piacevole, ma grazie alla prevenzione e all’esercizio fisioterapico, così come proposto dai professionisti del Poliambulatorio D’Arpa di Palermo, è possibile limitare i danni e condurre una vita nel modo più sereno possibile.

Quali sono le cause della lussazione della spalla?

L’articolazione della spalla è estremamente mobile e poco stabile, il che la espone ai fenomeni di lussazione e sublussazione. Proprio per questo, la causa principale della lussazione della spalle è senza dubbio il trauma, inteso come colpo violento che forza l’omero al di fuori della glena della scapola.

I traumi, però, non sono le uniche cause, ma possono associarsi anche ulteriori fattori:

  • praticare sport da contatto, come il rugby e il football americano;
  • svolgere attività fisiche e lavorative che prevedono il sollevamento ripetuto del braccio al di sopra della testa, in posizione overhead;

Dato che la lussazione della spalla è visibile a occhio nudo, è opportuno recarsi immediatamente in pronto soccorso per ricevere un primo e tempestivo intervento medico.

Quali sono i sintomi della lussazione della spalla?

Quando si verifica la fuoriuscita della testa dell’omero dalla cavità glenoidea, è possibile che si danneggino le componenti articolari e i fasci nervosi che transitano proprio nei pressi dell’articolazione gleno-omerale. Proprio per questo, oltre alla deformazione dell’articolazione, la lussazione della spalla può comportare anche i seguenti sintomi:

  • dolore alla spalla, soprattutto se si muove l’articolazione;
  • mobilità articolare limitata;
  • gonfiore locale;
  • rumori articolari;
  • sensazione di intorpidimento lungo il braccio e l’avambraccio, fino alla mano.

Ma non solo, perché sempre in occasione della lussazione della spalla possono verificarsi alcune complicanze da non sottovalutare:

  • lesioni dei tendini della cuffia dei rotatori;
  • lesioni del tendine del capolungo del bicipite brachiale;
  • lesioni o erosioni del cercine glenoideo;
  • lesioni della capsula articolare;
  • lesioni dei legamenti gleno-omerali;
  • fratture ossee alla testa del femore e/o alla cavità glenoidea;
  • danni alle strutture nervose e/o vascolari.

Per questo motivo l’intervento medico deve essere immediato, proprio per limitare i danni che eventuali complicanze potrebbero provocare e, soprattutto, per far tornare immediatamente in sede la testa dell’omero.

Come si diagnostica la lussazione della spalla?

Eseguire la diagnosi di lussazione della spalla è abbastanza semplice: basta l’esame obiettivo basato sull’osservazione dell’area dolorosa e sulla palpazione. Questo, però, presenta dei limiti, perché non chiarisce la dinamica dell’infortunio e non permette di individuare eventuali danni neurologici, vascolari e/o intra-articolari causati dalla lussazione stessa.

Per questo motivo, è sempre utile ricorrere all’anamnesi, per capire come siano effettivamente andate le cose e quali siano i reali sintomi del paziente, e successivamente alla diagnostica per immagini, in particolare ai raggi X e alla risonanza magnetica.

Di solito, a occuparsi della diagnosi della lussazione della spalla è l’ortopedico, specializzato proprio nelle patologie a carico di questa articolazione, che sulla base di quanto ottenuto dagli esami può indicare al paziente il trattamento più adeguato alla sua condizione.

Come si cura la lussazione della spalla?

Se la lussazione della spalla è la conseguenza di un evento traumatico, il primo intervento terapeutico da attuare consiste nella cosiddetta manovra di riduzione o riduzione chiusa: consiste in una manovra medica, eseguita solitamente in anestesia locale, con la quale l’ortopedico riporta nella sua posizione originale la testa dell’omero senza ricorrere al bisturi.

Per eseguire la manovra si possono scegliere diverse tecniche, tra cui:

  • la trazione-controtrazione;
  • la manipolazione scapolare;
  • la tecnica di Hennepin;
  • la manovra di Cunningham;
  • la tecnica di Davos (autoriduzione);
  • la tecnica di Stimson;
  • la tecnica FARES.

Come più volte sottolineato, la manovra deve essere eseguita solo da un medico specializzato, che sa esattamente cosa fare preservando la salute dell’intera articolazione.

Una volta eseguita la manovra, a prescindere dalla tecnica impiegata, il dolore inizia gradualmente ad alleviarsi e a diventare più sopportabile. Per le 4 settimane successive, il paziente deve indossare un tutore specifico per la spalla per immobilizzare l’articolazione gleno-omerale e tenerla al sicuro da ulteriori traumi.

Al contempo, dato che il dolore può protrarsi per diverse settimane, è possibile assumere farmaci antidolorifici non steroidei (FANS) come paracetamolo o ibuprofene e applicare del ghiaccio 4-5 volte al giorno per circa 15-20 minuti sulla zona dolorante. Entrambi i trattamenti si rivelano utili sia per alleviare il dolore, sia per ridurre l’infiammazione.

Dopo aver rimosso il tutore, i fisioterapisti di Fisioterapia D’Arpa di Palermo invitano i pazienti a iniziare un programma di riabilitazione personalizzato, che tenga quindi conto delle eventuali alterazioni subite in occasione della lussazione. Di solito, il trattamento fisioterapico prevede:

  • terapia manuale;
  • esercizi di rinforzo della cuffia dei rotatori e dei muscoli stabilizzatori della scapola;
  • esercizi di propriocezione scapolare;
  • esercizi di miglioramento della mobilità articolare.

L’obiettivo della riabilitazione fisioterapica consiste nel ripristinare, nei limiti del possibile, la resistenza, la forza e la mobilità dell’articolazione della spalla. Servono diversi mesi per iniziare a vedere i primi risultati; il processo di guarigione è lento e talvolta doloroso, ma fondamentale per prevenire anche ulteriori recidive.

Se, terminata la riabilitazione fisioterapica, la spalla continua a provocare dolore e a compromettere la qualità della vita del paziente, allora è sicuramente il caso di ricorrere al trattamento chirurgico.

L’operazione varia in base al danno che la lussazione ha provocato: può prevedere la riparazione del cercine glenoideo, oppure dei tendini della cuffia dei rotatori. In sostanza, il chirurgo interviene lì dove si è verificata un’alterazione.

Il post-operatorio prevede necessariamente la riabilitazione fisioterapica che, di norma, richiede circa 5-6 mesi. Rientra appieno nel piano terapeutico, poiché incide notevolmente sul buon esito dell’intervento chirurgico. L’importante è rivolgersi solo a fisioterapisti esperti, come i professionisti del Poliambulatorio D’Arpa di Palermo, in grado di realizzare programmi personalizzati e seguire i pazienti fino al raggiungimento del recupero totale.

Articoli correlati

  • Lesioni dei Legamenti

  • Prevenzione cardiovascolare: come si esegue l’elettrocardiogramma?

  • Fisioterapia e percorso riabilitativo: scopi e risultati del trattamento

  • Cervicalgie: classificazione e trattamenti