Fisioterapia
Contrattura muscolare
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Tra i disturbi più comuni che possono colpire soggetti di qualunque età rientra la contrattura muscolare, cioè una contrazione insistente, involontaria e dolorosa di uno o più muscoli scheletrici. Si tratta di una lesione che si verifica a seguito di un eccessivo sollecito del tessuto muscolare: le fibre aumentano improvvisamente il loro tono ma, per fortuna, non subiscono danneggiamenti o rotture.
Le cause delle contratture muscolari possono essere diverse: si spazia da movimenti bruschi e improvvisi a sforzi troppo intensi, da un riscaldamento inadeguato a una condizione di estrema fatica, da una vita sedentaria alla gravidanza.
Quando si manifestano, le contratture muscolari possono essere associate anche a problemi anatomici e funzionali, come difetti posturali, asimmetria degli arti e debolezza, così come a una patologia pregressa, come peritonite, obesità, malattie del sistema nervoso e intossicazioni.
A seguito di una contrattura muscolare, i muscoli coinvolti diventano rigidi e si avverte dolore modesto ma diffuso. Nella zona interessata è anche possibile avvertire un leggero aumento del tono muscolare, associato a gonfiore e tensione al tatto. Inoltre, quando si compie un movimento può subentrare una modesta limitazione motoria.
Solitamente, le contratture muscolari si risolvono spontaneamente e autonomamente; in altri casi può essere necessario intervenire con un trattamento conservativo a base di riposo e farmaci antinfiammatori. Se i disturbi persistono, allora è consigliato procedere con trattamenti fisioterapici come esercizi di stretching e massaggi decontratturanti eseguiti da un fisioterapista specializzato.
Quali sono le cause delle contratture?
La contrattura consiste in un atto difensivo che ha origine quando il tessuto muscolare viene sollecitato oltre il suo fisiologico limite di sopportazione; l’eccessivo carico, quindi, innesca un meccanismo di difesa che spinge il muscolo a contrarsi.
I fattori predisponenti possono avere natura meccanica e/o metabolica e, in ogni caso, sono correlati alle seguenti condizioni:
- riscaldamento inadeguato;
- preparazione fisica non idonea;
- sollecitazioni eccessive;
- movimenti bruschi e violenti;
- problemi articolari;
- mancanza di coordinazione;
- squilibri posturali e/o muscolari.
Per fortuna, tra le lesioni muscolari acute la contrattura è sicuramente la meno grave, poiché non comporta alcuna lesione anatomica alle fibre.
Quali sono i sintomi delle contratture?
Il sintomo immediato e principale delle contratture è il dolore, modesto e diffuso lungo la zona muscolare coinvolta. Il soggetto colpito avverte chiaramente l’ipertonia, così come la mancanza di elasticità del muscolo in occasione dei movimenti. Inoltre, alla palpazione si rileva facilmente l’aumento involontario del tono muscolare.
Solitamente, il dolore è abbastanza tollerabile e non incide sul proseguimento dell’attività sportiva; tuttavia, per evitare complicazioni, è consigliato sospendere immediatamente l’allenamento e/o le competizioni.
Come si curano le contratture?
Le contratture non sono tutte uguali: alcune si risolvono spontaneamente o, comunque, nell’arco di un breve periodo, mentre altre richiedono maggiori cure e attenzioni. In primo luogo è opportuno riconoscere i sintomi, confrontarsi con il medico e interrompere immediatamente qualunque tipo di attività fisica (sportiva e non).
Successivamente, se il dolore si rivela molto intenso e persistente, è necessario compiere una diagnosi approfondita per escludere cause e danni più gravi. Ci si può rivolgere sia al proprio medico di base, sia a un fisioterapista che procedono in questo modo:
- esame obiettivo tramite la palpazione, in modo da identificare l’ipertonia e i cosiddetti trigger point, cioè i punti dolorosi;
- ecografia, che consente di visualizzare dettagliatamente la zona coinvolta e di escludere conseguenze più gravi.
Lo stop dall’attività sportiva e fisica in generale deve essere almeno di 3-7 giorni, durante i quali è possibile procedere con i classici rimedi conservativi:
- impacchi caldi sulla zona dolente, che aumentano il flusso sanguigno e velocizzano il recupero;
- massaggi, finalizzati al rilassamento muscolare e quindi allo scioglimento delle contratture. Devono essere eseguiti solo da personale esperte, altrimenti le manipolazioni potrebbero peggiorare la condizione.
Nei casi meno gravi e se il dolore lo permette si può favorire la guarigione attraverso semplici attività motorie:
- stretching leggero, per allungare la muscolatura;
- attività aerobica leggera, per favorire l’afflusso di sangue.
Se il dolore è persistente, intenso e a tratti invalidante, il medico può prescrivere terapie farmacologiche specifiche a base di:
- farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), a uso sistemico e/o topico, che alleviano il dolore e riducono l’infiammazione;
- farmaci miorilassanti, con azione decontratturante e rilassante, da assumere per via orale, parenterale e/o topico.
Al contempo, è sempre utile rivolgersi a un bravo fisioterapista in grado di associare le tecniche manuali alle tecniche strumentali che, insieme, contribuiscono a decontratturare i muscoli e al recupero fisico. In presenza di contratture muscolari si rivelano efficaci:
- massaggi fisioterapici decontratturanti, altamente benefici soprattutto quando si ha a che fare con contratture ostili e/o localizzate in profondità;
- tecarterapia, che sfrutta il principio del condensatore elettrico per curare gli infortuni muscolo-articolari;
- tens terapia, l’elettroterapia antalgica che agisce soprattutto contro il dolore inviando impulsi elettrici sulla cute tramite placche elettroconduttive in grado di bloccare i segnali nervosi del dolore e sollecitare la produzione di endorfine;
- magnetoterapia, che sfrutta gli effetti del campo magnetico sul corpo tramite l’applicazione di due solenoidi direttamente sull’area coinvolta, riducendo i tempi di guarigione fino al 50%;
- ultrasuonoterapia, basata sulle onde acustiche ad alta frequenza dall’azione antinfiammatorio e antiedematoso;
- laserterapia, un trattamento che sfrutta i raggi sulla zona interessata, in particolare sulla membrana cellulare e sui mitocondri, riducendo il dolore e l’infiammazione e, al contempo, favorendo l’attività metabolica e il drenaggio linfatico;
- kinesio taping, cioè l’applicazione di bende elastiche e adesive contenenti, a volte, piccole concentrazioni farmacologiche dall’azione drenante, antidolorifica e antinfiammatoria;
- ionoforesi, una tipologia di iniezione priva di ago che consente al farmaco antinfiammatorio di attraversare l’epidermide attraverso l’applicazione di una corrente continua.
Tutte queste tecniche devono essere prescritte ed eseguite solo da un fisioterapista esperto, in grado di individuare il trattamento più adatto al paziente e all’entità della sua contrattura.
Si possono prevenire le contratture?
Le contratture insorgono improvvisamente, proprio perché consistono in una forma di protezione da parte dei muscoli interessati a fronte di uno sforzo eccessivo. Tuttavia, è possibile mettere in pratica alcuni accorgimenti per ridurre il rischio e, soprattutto, eventuali recidive:
-
- mantenere la temperatura corporea sufficientemente elevata, soprattutto quella dei muscoli coinvolti in attività fisiche e/o sportive, indossando abiti adeguati;
- in presenza di dolore, applicare immediatamente pomate specifiche;
- fare un riscaldamento adeguato prima di un allenamento o di una competizione, aumentando la temperatura delle strutture coinvolge e sgranchendo le loro fibre adeguatamente;
- praticare sport commisurati alle proprie capacità, evitando gli eccessi;
- concedere al proprio corpo i giusti tempi di recupero e compensazione, dato che un muscolo debolo o poco reattivo è più soggetto a contratture;
- correggere, se presenti, scompensi delle articolazioni e dei muscoli;
- mantenere una postura corretta quando si pratica sport o si lavora;
- mantenere il peso-forma, associando all’attività fisica uno stile di vita sano e un’alimentazione bilanciata.
Seguendo questi consigli e facendo riferimento a un fisioterapista esperto è possibile curare le contratture, cos come prevenirle ed evitare che si manifestino in futuro.
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