
Fisioterapia
Condropatia rotulea: cause, sintomi e trattamenti
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L’insieme delle patologie che riguardano la cartilagine è definito con il nome di condropatia. Quando a essere coinvolta è la cartilagine presente su lato interno della rotula del ginocchio si parla di condropatia rotulea, conosciuta anche come condropatia femoro-rotulea, condromalacia rotulea, condromalacia patellare, ginocchio del corridore e sindrome dolorosa femoro-patellare.
Le cause possono essere diverse, così come i sintomi che possono manifestarsi; tuttavia, è molto importante non sottovalutare mai la condizione e affidarsi a validi fisioterapisti, come i professionisti del Poliambulatorio D’Arpa di Palermo, per limitare le eventuali complicanze e ottenere il pieno recupero in pochissimo tempo.
Quali sono le cause della condropatia rotulea?
La principale causa della condropatia rotulea è l’esecuzione di un movimento innaturale della rotula, che provoca lo sfregamento della sua parte interna contro la porzione distale del femore. In pratica, è la conseguenza di uno sfregamento ripetuto della rotula contro quella porzione di femore che compone l’articolazione del ginocchio. E lo sfregamento, a sua volta, genera infiammazione.
Le occasioni in cui la rotula può compiere un movimento improprio, così come spiegano i professionisti di Fisioterapia D’Arpa di Palermo, sono diverse:
- stress ripetuto al ginocchio, per via di sport come sci, corsa o ciclismo;
- malformazioni congenite, che non consentono l’allineamento corretto tra rotula, femore e tibia;
- muscolatura anteriore e posteriore della coscia piuttosto debole;
- squilibrio tra i muscoli adduttori e i muscoli abduttori della coscia.
Oltre al movimento anomalo della rotula, esistono ulteriori fattori di rischio della condropatia rotulea:
- giovane età, dato che sono più gli adolescenti e i giovani adulti a soffrirne a causa delle ossa e dei muscoli ancora in fase di accrescimento e, quindi, maggiormente soggetti a comportamenti anomali;
- sesso femminile, poiché le donne hanno una massa muscolare minore;
- soffrire di piedi piatti, che favoriscono la comparsa di disturbi alle ginocchia in generale;
- eventuali infortuni alla rotula, come la lussazione;
- sport che richiedono un grande sforzo da parte delle ginocchia, come la corsa o il ciclismo;
- artrosi e altre forme di artrite.
Quali sono i sintomi della condropatia rotulea?
Quando insorge, la condropatia rotulea si manifesta con sintomi molto chiari, primo tra tutti il dolore a livello della rotula, seguito da uno “schiocco” nel momento in cui si estende/si piega il ginocchio coinvolto.
In particolare, il dolore femoro-rotuleo tendo ad aumentare in contesti specifici, soprattutto quando si sta in piedi per molte ore e quando si continua a praticare uno sport che richiede l’uso delle ginocchia e delle gambe in generale.
Se il dolore non scompare nonostante il riposo è opportuno rivolgersi al medico e, se necessario, rivolgersi a un ortopedico per valutare meglio la situazione. Così come sottolineato dai professionisti del Poliambulatorio D’Arpa di Palermo, se si interviene tempestivamente è possibile limitare i danni e ritrovare il benessere il più velocemente possibile.
Come si diagnostica la condropatia rotulea?
La diagnosi di condropatia rotulea si ottiene partendo da un’accurata anamnesi e da un attento esame obiettivo: la prima serve per raccogliere il maggior numero di informazioni sul paziente, sul suo stile di vita, sulla sua attività lavorativa e su eventuali sport praticati; il secondo prevede l’esecuzione di una serie di manovre diagnostiche da parte del medico per verificare l’eventuale presenza di segnali sospetti.
Successivamente, può essere necessario procedere con alcuni esami diagnostici per immagini per osservare meglio le parti interne del ginocchio e indagare più a fondo. I test di prima scelta sono la risonanza magnetica nucleare (RMN) e i raggi X: la prima mostra perfettamente lo stato di salute della cartilagine dell’articolazione, mentre i raggi X permettono di valutare le condizioni delle ossa coinvolte.
In base ai risultati ottenuti, il medico può stabilire se si tratti o meno di condropatia rotulea. Se l’esito è positivo, si individua il grado di gravità della condizione:
- condropatia rotulea di 1° grado: il meno severo, indica che la cartilagine rotulea presenza un leggero rammollimento;
- condropatia rotulea di 2° grado: la cartilagine rotulea presenta sia un rammollimento, sia piccole erosioni superficiali;
- condropatia rotulea di 3° grado: la cartilagine rotulea mostra degli assottigliamenti e dei deterioramenti non trascurabili;
- condropatia rotulea di 4° grado: la cartilagine rotulea presenta gravi erosioni, infatti è il grado più severo.
Dopo aver stabilito la gravità della condizione, il medico può individuare e prescrivere il trattamento più indicato.
Come si cura la condropatia rotulea?
A prescindere dalla gravità della lesione, il principale obiettivo del trattamento della condropatia rotulea consiste nell’evitare lo sfregamento tra la rotula e il femore. Detto questo, le tecniche da adottare possono essere diverse:
- per i casi meno gravi è prevista una terapia a base di riposo assoluto, inteso come astensione da tutte le attività stressanti per il ginocchio, associato ad antinfiammatori da banco e all’applicazione di ghiaccio sulla zona dolente;
- per i casi più gravi, invece, ai trattamenti precedenti si accompagnano anche la fisioterapia e, in ultima spiaggia, l’intervento chirurgico in artroscopia.
I farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) sono molto utili sia per alleviare il dolore, sia per ridurre l’infiammazione. Al contempo, l’applicazione di ghiaccio aiuta a sfiammare la zona dolorosa e favorire il processo di guarigione. A tal proposito, è consigliato ricorrere al ghiaccio 3-5 volte al giorno per non più di 20 minuti consecutivi.
Per quanto riguarda la fisioterapia, invece, gli esperti di Fisioterapia D’Arpa di Palermo suggeriscono esercizi mirati al rinforzo e all’allungamento di tutti i muscoli posteriori del ginocchio e di quelli della coscia, da eseguire dopo un periodo di assoluto riposo e l’uso di un tutore o di un bendaggio.
Durante la fase più acuta, i fisioterapisti possono avvalersi anche di diverse tecniche strumentali che alleviano il dolore, riducono l’infiammazione e favoriscono la guarigione, come:
- laserterapia;
- tecarterapia;
- ultrasuonoterapia;
- magnetoterapia.
Ogni seduta fisioterapica permette di ottenere ottimi risultati dal punto di vista sia del dolore, sia della mobilità dell’articolazione coinvolta. La riabilitazione proposta dai fisioterapisti di Fisioterapia D’Arpa consente, da una parte, di allungare i muscoli posteriori di coscia e ginocchio e, dall’altra, di sviluppare i muscoli anteriori della coscia che formano il quadricipite.
Se il trattamento conservativo non porta risultati o se la condropatia rotulea si rivela piuttosto grave, allora è il caso di valutare l’intervento chirurgico eseguito in artroscopia terapeutica. Si tratta di una tecnica mininvasiva, eseguita solitamente in day-hospital, che riduce al minimo i rischi chirurgici e garantisce al paziente una guarigione rapida e indolore.
Si può guarire dalla condropatia rotulea?
La prognosi, in genere, è sempre positiva; solo nei casi più gravi possono manifestarsi alcuni inconvenienti, ma la possibilità è piuttosto rara. Tendenzialmente, si guarisce dalla condropatia rotulea dopo 4-6 settimane, al massimo nell’arco di qualche mese.
Per accelerare il processo di guarigione e ottenere un recupero completo, la figura del fisioterapista è a dir poco necessaria. I trattamenti terapeutici, come quelli proposti dai professionisti di Fisioterapia D’Arpa di Palermo, sono utili sia nei casi meno gravi, sia in caso di artroscopia e aiutano il paziente a non imbattersi in recidive.
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