
Fisioterapia
Sindrome dell’arto fantasma: l’aiuto della fisioterapia
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Subire l’amputazione di un arto, superiore o inferiore, è indubbiamente un evento traumatico che può avere un impatto altamente significativo sulla vita di una persona, anche perché ne cambia radicalmente le abitudini.
In primo luogo, il paziente si trova ad avere a che fare con sfide fisiche mai affrontate prima e serve molto tempo affinché riesca a raggiungere l’autonomia che aveva prima dell’amputazione; a seguire, possono sopraggiungere diversi ostacoli che possono rallentare la ripresa, come la cosiddetta sindrome dell’arto fantasma, una condizione profondamente debilitante dal punto di vista non solo fisico, ma anche psicologico.
Proprio per questo, è molto importante che il paziente venga seguito da un’équipe medica specializzata, che comprenda diverse figure in grado di supportarlo nella ripresa e nella riabilitazione; e tra queste non possono di certo mancare i fisioterapisti, come i professionisti di Fisioterapia D’Arpa di Palermo.
Cos’è la sindrome dell’arto fantasma?
La sindrome dell’arto fantasma è una condizione che può verificarsi dopo l’amputazione di un arto; in sostanza, la persona continua a sentire, a percepire l’arto amputato anche se quest’ultimo non è più fisicamente presente e questo perché il cervello continua a inviare segnali che creano l’illusoria presenza dell’arto.
Il fenomeno in sé è molto complesso, dato che coinvolge il sistema nervoso centrale: quando si amputa, infatti, se le terminazioni nervose dell’arto vengono interrotte, i nervi che rimangono continuano a inviare segnali al cervello; quest’ultimo, a sua volta, crede che i segnali provengano dall’arto mancante, dando così vita alla sensazione di un arto fantasma.
Le sensazioni avvertite variano da paziente a paziente: c’è chi avverte la presenza dell’arto e chi, invece, avverte prurito, dolore, crampi o formicolii sporadici o costanti, magari a seguito di fattori scatenanti come il cambio climatico o lo stress emotivo.
La condizione è, ovviamente, disturbante ma non deve in alcun modo essere ricondotta al frutto dell’immaginazione del paziente: si tratta di un fenomeno reale, che crea un vero disagio alla persona amputata e ne condiziona radicalmente la vita.
Per fortuna, sono numerose le strategie conosciute ed efficaci che possono essere messe in atto per migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti dalla sindrome dell’arto fantasma. Serve sicuramente un approccio multidisciplinare, che coinvolga medici, terapisti occupazionali e fisioterapisti come i professionisti di Fisioterapia D’Arpa di Palermo, per garantire al paziente un ottimo recupero e la ripresa della sua routine quotidiana.
Quali sono le cause della sindrome dell’arto fantasma?
Sono diverse le teorie che, attualmente, circolano intorno all’eziologia e alla fisiopatologia del dolore da arto fantasma; in passato si riteneva fosse di origine neurologica e che, quindi, il dolore provenisse dal sistema nervoso centrale o periferico, mentre oggi si ritiene sia una combinazione di entrambi. Ma non solo, perché oltre ai fattori neurologici, la sindrome dell’arto fantasma può essere influenzata anche da fattori di natura psicologica e ambientale: lo stress emotivo e i traumi correlati all’amputazione possono, infatti intensificare la percezione del dolore dell’arto fantasma.
Altro aspetto da non sottovalutare è il dolore pre-amputazione, sperimentato da diversi pazienti che, dopo l’amputazione, hanno sviluppato con più semplicità la sindrome dell’arto fantasma.
Si può dire che la combinazione di tutti questi fattori rende la sindrome dell’arto fantasma una condizione molto complessa, ragion per cui serve un approccio terapeutico multidisciplinare e personalizzato. Ogni paziente è un caso a sé, contraddistinto da paure e sensazioni molto diverse che devono essere trattate in modo specifico e mirato.
Quali sono i sintomi della sindrome dell’arto fantasma?
Le sensazioni associate alla sindrome dell’arto fantasma riportate dai pazienti sono estremamente variabili: spaziano dal bruciore ai crampi, dal formicolio alla percezione di scosse elettriche; tuttavia, possono essere distinte in due grandi categorie:
- phanton sensation, cioè sensazioni dell’arto fantasma;
- phantom pain, cioè dolore dell’arto fantasma.
Quando si parla di phantom sensation, quindi di sensazioni dell’arto fantasma, si fa riferimento a tutte quelle percezioni che non si tramutano in vero e proprio dolore, bensì in:
- sensazioni cinetiche, quindi il paziente percepisce il movimento dell’arto fantasma;
- sensazioni cinestetiche, quindi il paziente percepisce forma, grandezza e posizione dell’arto fantasma;
- sensazioni esterocettive, quindi il paziente avverte sintomi come prurito e vibrazioni.
Se si parla di phantom pain, cioè di dolore dell’arto fantasma, ci si riferisce invece a una sensazione dolorosa che varia da paziente a paziente per intensità, frequenza e durata. Bisogna sottolineare che il dolore può rivelarsi debilitante e interferire notevolmente sia nella qualità del sonno, sia nelle attività quotidiane più semplici.
Tra l’altro, anche se non eccessivamente dolorose, le sensazioni fantasma possono essere comunque fastidiose e provocare non poco stress emotivo nei pazienti, dato che vengono continuamente sottoposti alla consapevolezza di non avere più un arto.
Anche la durata dei sintomi è molto variabile: possono persistere per pochi giorni, quelli appena successivi all’amputazione, così come possono durare per mesi o addirittura anni.
Qual è il trattamento più indicato per la sindrome dell’arto fantasma?
Come accennato, la sindrome dell’arto fantasma ha una durata variabile: in alcuni pazienti si manifesta per alcuni giorni, in altri per alcuni mesi, in altri ancora per interi anni. In quest’ultimo caso, il ruolo della riabilitazione è di fondamentale importanza e non solo per eliminare la sindrome in sé, quanto per educare il paziente per conviverci al meglio delle sue possibilità e migliorare, al contempo, la qualità della sua vita.
Le strategie possono essere tante e diverse tra loro, ma hanno tutte in comune lo stesso obiettivo: aiutare il paziente ad affrontare la sindrome con forza e determinazione. Educazione e consapevolezza sono alla base di una riabilitazione efficace, soprattutto perché aiutano il paziente a comprendere che le sue sensazioni sono reali e come tali devono essere trattate.
Tra le terapie più comunemente utilizzate nel trattamento della sindrome dell’arto fantasma rientrano:
- la TENS terapia, che grazie alla stimolazione elettrica nervosa transcutanea dona sollievo dal dolore;
- la Mirror Therapy, cioè la terapia dello specchio, che vede il paziente seduto accanto a uno specchio in modo che, muovendo l’arto che ha ancora e vedendolo riflesso nello specchio, abbia l’illusione ottica che a compiere il movimento sia proprio l’arto amputato. Tutto questo serve per inviare segnali al cervello, in modo che si possa di conseguenza alleviare il dolore e migliorare la funzionalità;
- l’ozonoterapia, che prevede l’iniezione di una miscela di ossigeno-ozono nella zona del dolore per cercare di alleviarlo;
- i blocchi antalgici, cioè iniezioni mirate di anestetici locali e corticosteroidi nei nervi coinvolti nel dolore.
Al contempo, anche la fisioterapia è fondamentale. Quando viene a mancare un arto è, infatti, indispensabile rafforzare l’altro per cercare di “colmare” il vuoto e continuare a svolgere le attività di sempre compiendo il minimo sforzo. I fisioterapisti di Fisioterapia D’Arpa di Palermo, infatti, suggeriscono esercizi di rafforzamento muscolare e di mobilità, ma anche di propriocezione ed equilibrio, con l’obiettivo di favorire il recupero completo e consentire al paziente di vivere al meglio la sua vita.
Tutto questo, seguendo sempre e comunque un percorso personalizzato, che tenga conto delle caratteristiche del paziente, dell’arto che è stato amputato, dell’entità della sindrome dell’arto fantasma e dei disturbi avvertiti, oltre che del suo stato psicologico e degli obiettivi che desidera raggiungere.
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