Fisioterapia
Borsite trocanterica
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La borsite trocanterica è l’infiammazione di una, due o tutte e tre le borse sinoviali poste al di sopra e al di sotto del grande trocantere. Di solito, queste borse sono sgonfie e di piccole dimensioni e svolgono un ruolo molto importante, cioè quello di migliorare lo scorrimento dei tendini e di ammortizzare urti e cadute cercando di preservare quanto più possibile i tessuti.
All’origine della borsite trocanterica, generalmente, si trovano cause meccaniche funzionali o traumatiche. L’infiammazione provoca indubbiamente dolore alla zona interessata, spesso associato a gonfiore e rossore.
Per evitare che la condizione peggiori o diventi cronica, è indispensabile rivolgersi immediatamente al medico, che prescriverà una terapia sia farmacologica, sia fisioterapica. L’intervento chirurgico, invece, non è quasi mai necessario.
Se il paziente segue alla lettera quanto indicato dal medico, allora la prognosi si aggira intorno a 2 settimane; tuttavia, la ripresa è assolutamente soggettiva e varia da soggetto a soggetto.
Quali sono le cause della borsite trocanterica?
La borsite trocanterica è un’infiammazione che può essere provocata, tendenzialmente, dall’azione meccanica di muscoli e tendini che spingono contro il femore o sfregano sulla borsa. Nella maggior parte dei casi, si verifica a seguito di una contusione, a sua volta causata da un trauma da caduta o da contatto; ecco perché è una condizione frequente negli sportivi che praticano rugby, calcio e boxe.
In casi minori, invece, la borsite trocanterica è il risultato di uno stimolo lieve ma continuo e graduale, come il trauma ripetitivo tipico della corsa, della camminata in salita e del ciclismo.
Ma non solo, perché la borsite trocanterica può consistere anche in un danno secondario provocato da condizioni croniche come:
- gambe con lunghezza differente;
- debolezza dei muscoli dell’anca;
- scoliosi;
- osteoartrosi;
- calcificazioni sui tendini del muscolo grande gluteo;
- artrite reumatoide.
In occasione di borsite trocanterica è consigliato rivolgersi immediatamente al medico.
Quali sono i sintomi e le complicazioni della borsite trocanterica?
Quando insorge, il primo sintomo della borsite trocanterica è indubbiamente il dolore, che può essere debole o intenso, continuo o sporadico, che tende ad aumentare e diminuire in base alla postura e ai movimenti compiuti. In alcuni casi, il dolore può essere accompagnato da rossore e gonfiore e manifestarsi in modi diversi:
- dolore localizzato sul fianco interessato e associato a gonfiore;
- dolore che coinvolge tutta la coscia esterna, talvolta fino al ginocchio;
- dolore durante la notte, soprattutto se si dorme sul fianco interessato;
- dolore quando ci si alza da posizione seduta;
- dolore quando si salgono le scale;
- dolore quando si assume una posizione seduta a gambe incrociate;
- dolore in aumento quando si cammina, si pedala o si sta in piedi a lungo.
Se non trattata adeguatamente e tempestivamente, la borsite trocanterica può dar vita a una serie di complicazioni:
- peggioramento della qualità della vita, con sonno disturbato e difficoltà nello svolgimento delle attività quotidiane;
- sovraccarico dell’arto sano;
- compromissione motoria;
- impossibilità di eseguire alcuni movimenti della coscia e dell’anca;
- indebolimento e assottigliamento muscolare.
Inoltre, la borsite trocanterica non curata tende a cronicizzarsi, diventando tra l’altro estremamente difficile da trattare e risolvere.
Come si diagnostica la borsite trocanterica?
Per ottenere la diagnosi di borsite trocanterica è necessario eseguire un’accurata anamnesi per valutare i sintomi e un esame obiettivo che, tramite la palpazione, riesce a rilevare la morbidezza della borsa.
Successivamente, il medico può prescrivere ulteriori esami strumentali come ecografia o risonanza magnetica, i cui risultati verranno poi esaminati da un ortopedico, un fisiatra o un fisioterapista in modo da risalire alla causa scatenante e individuare la terapia più adatta a favorire la guarigione.
Come si cura la borsite trocanterica?
Data la sua natura infiammatoria, la borsite trocanterica può essere curata inizialmente con rimedi conservativi, in primis l’applicazione di ghiaccio: se fatta quotidianamente, più volte al giorno, è di grande aiuto per alleviare il dolore e ridurre il gonfiore dei tessuti.
Lo stato infiammatorio della borsite trocanterica, poi, può essere trattato con terapie farmacologiche a base di FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) da assumere per via orale e, se necessario, di corticosteroidi per iniezione.
Al contempo, il fisioterapista può contribuire alla regressione della condizione infiammatoria: dopo aver valutato la storia clinica del paziente, infatti, può suggerire alcuni esercizi di scarico, eseguire massaggi sulla zona interessata. Può anche avvalersi del supporto di terapie strumentali come l’elettroterapia e portare avanti un’efficace terapia neuro-motoria per far raggiungere al paziente i seguenti obiettivi:
- ripristinare il movimento articolare;
- favorire la lunghezza muscolare e la tensione a riposo;
- migliorare la forza e la resistenza;
- incentivare la propriocezione e l’equilibrio;
- ripristinare la deambulazione.
L’ultima fase del trattamento fisioterapico riguarda la prevenzione: se necessario, infatti, il fisioterapista può decidere di potenziare alcuni muscoli ripristinando o modificando la postura e la capacità di movimento, oppure di consigliare al paziente di indossare un plantare per compensare l’arto più corto.
Come accennato, l’intervento chirurgico non è quasi mai necessario in presenza di borsite trocanterica; tuttavia, nei casi più gravi e recidivanti, è possibile valutare la rimozione della borsa tramite artroscopia o bursectomia.
Dopo quanto tempo guarisce la borsite trocanterica?
La prognosi della borsite trocanterica è piuttosto variabile, poiché dipende molto dal paziente, dalle sue condizioni fisiche, dalle cause scatenanti, dal tipo di borsite e dalla sua gravità.
Se molti pazienti rispondono in modo eccellente al trattamento farmacologico e fisioterapico, guarendo così del tutto nell’arco di un paio di settimane, tanti altri possono necessitare di mesi per ottenere risultati soddisfacenti.
In linea generale, servono almeno 6 settimane per riprendersi da una borsite trocanterica, durante le quali è opportuno seguire alla lettera le indicazioni mediche, svolgere le sedute di fisioterapia e attendere che il dolore scompaia del tutto.
Si può prevenire la borsite trocanterica?
Sì, anche se non sempre. Le principali cause di borsite trocanterica risiedono in debolezza muscolare, eccessivo affaticamento e sovraccarico funzionale, di conseguenza la prevenzione prevede di seguire una serie di accorgimenti:
- mantenere trofismo muscolare, postura e correttezza degli schemi motori;
- indossare scarpe adeguate, soprattutto in presenza di squilibrio biomeccanico dei piedi;
- fare attenzione al peso, evitando condizioni di sovrappeso/obesità;
- correggere, se necessario, la tecnica nel gesto atletico sportivo.
Nel caso degli sportivi è, ovviamente, impossibile prevedere urti, cadute e infortuni ma se il corpo è adeguatamente preparato a una gara, una competizione o un allenamento, allora le probabilità di incorrere in una borsite trocanterica si riducono notevolmente.
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