Fisioterapia
Qual è la differenza tra fisiatra e fisioterapista?
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Spesso quando si pensa alla figura professionale del fisiatra la si assimila a quella del fisioterapista, e viceversa. Ma, benché entrambi importantissimi nell’ambito dello stesso settore, essi possiedono competenze e ruoli diversi. Nonostante infatti trattino problemi comuni ed il loro lavoro sia indirizzato al totale ripristino dei movimenti ed alla prevenzione degli infortuni, le due professioni sono nettamente diverse. Nello specifico, gli elementi che differenziano il fisiatra dal fisioterapista si possono riassumere in cinque punti fondamentali.
1) La formazione accademica
La preparazione scolastica di un fisioterapista è diversa rispetto a quella del fisiatra. Il primo ha conseguito una laurea triennale alla facoltà di Fisioterapia, il secondo è un medico che si è laureato in Medicina e Chirurgia e specializzato in Medicina Fisica e Riabilitazione. Egli è l’unico che può fare diagnosi, prescrivere farmaci e praticare terapie invasive come le infiltrazioni. I fisioterapisti, invece, elaborano la strategia riabilitativa in collaborazione con gli specialisti del settore, come Fisiatri, Cardiologi ed ortopedici, realizzando un lavoro collettivo che garantisca l’individuazione e il superamento del bisogno di salute del paziente attraverso l’utilizzo di terapie fisiche, manuali, massoterapiche ed occupazionali. Essi inoltre propongono l’adozione di ausili, addestrano all’utilizzo e ne verificano l’efficacia.
2) La prima visita
La visita fisiatrica, in ordine sequenziale, viene prima della fisioterapia.Colui che effettua la visita specialistica è il fisiatra. Egli raccoglie tutte le informazioni tramite l’anamnesi, i test diagnostici ed un esame fisico completo. Soltanto dopo si potrà elaborare una corretta strategia terapeutica. Il Fisiatra ha un approccio interdisciplinare che copre abilità in ambito ortopedico, neurologico e reumatologico. Spesso è possibile riscontrare la presenza costante di un fisioterapista all’interno del piano di trattamento previsto dal fisiatra. Entrambi, infatti, valutano congiuntamente il percorso riabilitativo da seguire ed indagano insieme su aspetti quali l’equilibrio e la forza muscolare, i movimenti, i riflessi.
3) Il ruolo ricoperto
Come già si è detto il fisiatra è l’unico a poter stilare la diagnosi ed a proporre un protocollo riabilitativo supervisionando personalmente l’esecuzione e l’efficacia del piano che lui stesso ha scelto per il paziente.
4) La diagnostica
Il fisiatra può richiedere, in quanto medico, la sottoposizione ad esami diagnostici come l’elettromiografia o i raggi X. In questo modo identifica le condizioni di salute e le problematiche che richiedono un intervento riabilitativo.Avendo a disposizione l’intero quadro clinico, progetta un protocollo terapeutico adatto ed elimina il rischio di complicanze legate ad eventuali problemi di salute del proprio paziente. Il fisioterapista, invece, utilizza le informazioni che gli sono pervenute dall’attività di diagnostica effettuata dal medico ed in base a quelle pratica il trattamento.Qualora volesse modificare, in tutto o in parte, l’approccio presentatogli dal fisiatra, potrà presentare il proprio progetto riabilitativo a quest’ultimo e, soltanto con il suo assenso, cambiare la procedura.
5) La frequenza di visita
Il fisiatra è una figura che si vede molto meno frequentemente del fisioterapista.Egli, solitamente, viene sollecitato direttamente solo per la visita iniziale, per i controlli occasionali e per l’incontro finale di valutazione dei risultati ottenuti. Il fisioterapista, invece, sarà sempre presente lungo il percorso riabilitativo, perché è proprio con lui che si praticherà in maniera effettiva la terapia. Il suo supporto è continuo e frequente: egli è il ponte tra paziente e medico fisiatra.
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